Adolescenza - Giovanna Spantigati - Personal Web Site

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Adolescenza

L'adolescenza: un periodo sofferto attraverso il quale bisogna passare per poter diventare adulti e fiduciosi in se stessi.


Una famiglia attenta può e deve cercare di rassicurare il proprio figlio, fargli capire che non lo sta giudicando, di essere al suo fianco in questo passaggio perché l'ha già vissuto.
Ma il genitore di un ragazzo disabile come può sostenerlo in questo percorso pieno di insicurezze e di sofferenza? Non puoi permetterti di dire: "ti capisco" e non devi neanche farlo. Sbagliato sarebbe immedesimarti in lui, usciresti dal tuo ruolo e non hai nemmeno il diritto di vivere una vita non tua.
Ma penso che sia veramente dura per un ragazzino disabile vivere e superare i problemi dell'adolescenza. Chi porta gli occhiali a quell'età si sente a disagio e diventa insicuro. E invece chi non sente o non vede o si trova su una sedia a rotelle?
Non può essere facile. E io non devo sentirmi in colpa perché non posso capire cosa senti tu.

Entrare in relazione con gli altri diventa difficile, e allo stesso tempo gli impulsi sessuali si fanno sentire. Hai bisogno di carezze, hai bisogno d'amore e il tuo corpo non è più sotto il tuo controllo. Certo, se il tuo carattere è solare, se chi ti sta intorno ti dà fiducia, se ami la vita con entusiasmo tutto diventa più facile. Ma gli impulsi, i bisogni restano. E non è più sufficiente sentirsi amato dalla tua famiglia. Non basta più. Passerà anche questo momento, si supererà, troverai l'uomo, la donna che ti farà sentire amato. Se prima impari ad amare te stesso. Ma in questo passaggio, io, come posso aiutarti? Vorrei rassicurarti senza però sminuire i tuoi sentimenti. Essere al tuo fianco e lasciarti vivere la tua vita. Darti fiducia senza essere invadente. Essere realista e non illuderti. Non raccontarti mai bugie e non fare mia la tua sofferenza e viceversa.

L'aiuto più grosso che io abbia mai avuto nella mia vita? Quello di mio padre. Quando mi dissero che mio figlio era disabile (aveva già un anno) mi girai verso mio padre, ero nel panico più totale e gli chiesi: "E adesso cosa facciamo?" il mio dolore era infinito.
Avrei voluto disperatamente un miracolo. "Faremo tutto quello che si potrà fare."
Non disse bugie, non disse: "andrà tutto bene", non disse: "non soffrire." E così facendo mi regalò un coraggio da leone.


Giovanna Spantigati

 
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