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Episodio depressivo maggiore

Come riconoscere l'episodio Depressivo Maggiore.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito dei precisi criteri per fare diagnosi di Episodio Depressivo Maggiore. Secondo il DSM IV, testo di riferimento dei criteri diagnostici per tutti gli psichiatri del mondo, si può fare diagnosi quando sono contemporaneamente presenti, da almeno due settimane, cinque (o più) dei seguenti sintomi:  - umore depresso e marcata diminuzione di interesse o piacere per le attività svolte: il soggetto si sente svuotato e privo di energia; - alterazione dell'appetito, più spesso nel senso della diminuzione, con significativa perdita di peso (5% del peso corporeo in un mese), oppure aumento dell'appetito e del peso;

- alterazione del sonno, più spesso sotto forma d'insonnia, con risveglio mattutino precoce;  agitazione o rallentamento psicomotorio; - astenia, cioè senso di spossatezza non motivato da sforzi fisici; - sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati; - riduzione della concentrazione, attenzione e memoria; - pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidiaria senza un piano specifico o con un piano specifico per mettere in atto il suicidio. Quando sono quindi presenti almeno cinque dei suddetti sintomi per almeno due settimane, si può parlare di stato depressivo in fase acuta e si rende necessario l'intervento dello specialista.  

Episodio Singolo. Questa categoria diagnostica comprende un gruppo eterogeneo di pazienti che hanno presentato un unico episodio depressivo e che hanno grande probabilità nel corso della vita di andare incontro ad ulteriori fasi di malattia.  La possibilità che l'episodio depressivo si manifesti solo una volta costituisce un'evenienza piuttosto rara, valutata intorno al 15%. Ed stato tuttavia identificato un particolare sottogruppo di pazienti in cui la depressione maggiore è caratterizzata da un unico episodio ad esordio intorno ai 55-60 anni, circa dieci anni più tardi rispetto agli altri sottotipi, e decorso frequentemente cronico, superiore ai due anni. Spesso compare in relazione ad eventi esistenziali di notevole impatto emotivo o a malattie fisiche.  (Dott. Salvatore Di Salvo) Fine parte quinta.


Giovanna Spantigati

 
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