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Non c'è pace per chi è arido

Inventarsi una vita, spegnere il fuoco del dolore, chiudere le finestre alla tormenta, non dimenticarsi di indossare il sorriso.

Ben sapendo che le maniche da rimboccarsi ormai sono sgualcite, che lo specchio non illude, che la storia è già stata scritta.  La solitudine è una compagna fedele, l'amore un gioco del passato. Come un corpo inerme che si lascia trasportare dalle onde del mare, il sogno di una vita sfugge alla realtà. Vivere pericolosamente accanto alla follia in un alternarsi di emozioni incontrollabili. Guardare la vetta fino alla fine, anche se ormai gli occhi sono consumati dalle lacrime, bruciati dal sole arido come arido è il cuore di chi ti circonda; chiudere gli occhi e desiderare il nulla, il silenzio del fango, il buio dell'infinito.

Le immagini si susseguono nella mente, come una pellicola impazzita. Un sovrapporsi di solchi di sinapsi, collegamenti consolidati, vizi di forma della logica. Il condottiero del veliero cerca, in mezzo alla burrasca, una meta, un barlume di luce. L'oceano dei pensieri è immenso, ma l'assenza di luce toglie ogni speranza, annulla il futuro. Le ferite spengono le sensazioni di gioia ed alimentano la forza del buio e del dolore. Parole impazzite si rincorrono alla rinfusa su un foglio bianco. Ma nel cuore le parole non esistono. Esistono sentimenti sigillati col sangue. Ma.

Ma ogni essere su questa terra - e forse su altre, perché no - nasce con un suo marchio, nasce con una sua storia già scritta. Forza, debolezza, istinto di sopravvivenza, eccessi e carenze. Io sono nata con un marchio impresso con un fuoco che si eleva alla massima potenza. Il fuoco si rigenera imperterrito. Si erge dalle proprie ceneri, si eleva fino a squarciare le nuvole nere dell'impotenza, disintegra le stelle dell'irraggiungibile, non si arrende perché sa che non c'è fine. Non c'è morte. E io continuerò sempre, perché il sempre esiste, al di qua ed al di là dei sogni, armata fino ai denti,  coperta dal mantello della disperazione, nel fuoco dell'amore. Ti solleverò, al di sopra del tuo dolore, al di sopra delle tue nuvole. Nessuno distruggerà i tuoi sogni. Della mia solitudine non mi importa, dell'egoismo di chi mi ostacola, non mi curo. Mi hai insegnato a lottare, ad alzarmi dal letto con una sciabola fra i denti. Ogni mattina, per 20 anni. Mi hai insegnato cos'è l'istinto di sopravvivenza. Mi hai regalato l'amore senza confini. E chi è nato senza amore, chi vive del suo egoismo soccomberà nel deserto delle sue emozioni. Non c'è pace sulla terra per chi è arido.

E' mattino. Gocce di rugiada sulle minuscole foglie del mio giardino. Una gattina che sta per partorire, il sole che ormai è alto nel cielo. Ti sveglio con un sorriso. Ma il mio sorriso per te non è un vestito da indossare. E' la purezza del mio cuore. Luce che sgorga dall'anima. Buongiorno, sogno.

Giovanna Spantigati

 
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