IT- Nemmeno la rinuncia è la soluzione giusta.
Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, ci si illude. Che ne dite di questo? Ah ah ah ah! Ci si illude. A cosa si rinuncia? Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, si rimane legati per sempre all'oggetto della rinuncia. In India c'è un guru che dice: "Ogni volta che viene da me una prostituta, non mi parla d'altro che di Dio. Mi dice: sono stufa della vita che faccio. Voglio Dio." E poi: "Ogni volta che viene da me un prete, non mi parla d'altro che di sesso". Ha la testa piena di sesso. Quando si combatte qualcosa, le si è legati per sempre. Finché la si combatte, le si dà potere. Le si dà un potere pari a quello impiegato per combatterla. Bisogna "accogliere" i propri demoni, perché combattendo contro di essi si dà loro potere. Ma nessuno ve l'ha mai detto! E quando si rinuncia a qualcosa, vi si rimane legati. L'unico modo per uscirne è di capire. Non rinunciate, cercare di capire. Cercate di capire il vero valore di quella cosa, e non avrete bisogno di rinunciarvi: semplicemente, perderà d'importanza. Ma naturalmente, se non capite cosa voglio dire, se siete ipnotizzati come vi dicevo, talmente ipnotizzati da pensare che non potrete essere felici - come diceva prima Jaimie - da pensare che non sarete felici senza quella data cosa, o quell'altra, o quell'altra ancora, allora siete incastrati. Quello che dobbiamo fare per voi non è quel che tenta di fare la cosiddetta spiritualità - e cioè di farvi fare dei sacrifici, di farvi rinunciare alle cose. Questo è inutile. Rimarreste comunque addormentati. Quel che dobbiamo fare per voi è aiutarvi a capire, capire, capire. Se capiste, improvvisamente vi verrebbe a mancare quel desiderio. Il che equivale a dire: se vi svegliaste, vi verrebbe a mancare quel desiderio.
Ascoltare e disimparare.
Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, ci si illude. Come ci si sveglia? Bene, come vi ho detto, alcune persone, alcuni di noi vengono svegliati dalla dura realtà della vita. Soffriamo a tal punto da svegliarci. Ma la gente non fa che andare a sbattere contro la vita, una volta dopo l'altra. Ma continua a girare in stato di sonnambulismo. Non si sveglia mai. Purtroppo non le viene mai in mente che potrebbe esistere un altro modo di vivere. Non le viene mai in mente che potrebbe esserci un modo migliore di vivere. Tuttavia, se non si è ancora stati bastonati a sufficienza dalla vita, e se non si è sofferto abbastanza, c'è anche un altro modo per svegliarsi: ascoltare. Se siete pronti ad ascoltare in questi giorni; non ad essere d'accordo con quello che dico, questo non sarebbe "ascoltare". E credetemi, in realtà non ha alcuna importanza (questo sarà un concetto difficile da capire), non ha alcuna importanza che voi siate d'accordo o meno con quello che dico. Perche, come vi spiegherò dopo, l'accordo o il disaccordo riguardano le parole, i concetti e le teorie, mentre non hanno niente a che vedere con la verità. La verità non è mai espressa in parole. La verità si intravvede all'improvviso, e deriva da un certo tipo di atteggiamento. Dunque, voi potreste essere in disaccordo con me e tuttavia intravvedere la verità. Ci vuole però un atteggiamento di apertura, la volontà di scoprire qualcosa di nuovo. Questa è la cosa importante, non che voi siate o meno d'accordo con me. Dunque io non posso parlarvi della verità, ma di quelli che sono gli ostacoli alla verità. Questi li posso descrivere, la verità no. Nessuno può farlo. Quel che posso fare è fornirvi una descrizione delle vostre menzogne, affinché voi possiate abbandonarle. Non posso far altro, per voi, che mettete in discussione le vostre convinzioni e il sistema di convinzioni che vi rende infelici. Mettere in evidenza i vostri errori. Non posso far altro che aiutarvi a disimparare. Quando entra in gioco la spiritualità, l'unica cosa da imparare è proprio questa: disimparare, disimparare, disimparare quasi tutto ciò che vi è stato insegnato. La volontà di disimparare, di ascoltare. State forse ascoltando, come fa la maggior parte delle persone, al fine di avere una conferma su quello che pensate già? Osservate le vostre reazioni, mentre parlo. Spesso vi accorgerete di essere stupiti, shockati, scandalizzati, o irritati, disturbati, frustrati. Oppure direte: "Splendido!". Ma state ascoltando solo ciò che vi conferma quel che già pensate? O state ascoltando per scoprire qualcosa di nuovo? Questo è importante. Risulta difficile, alle persone addormentate. Gesù ha portato la buona novella, eppure è stato respinto. Non perché fosse buona, ma perché era nuova. Tutti noi odiamo il nuovo. Lo odiamo davvero! E prima affrontiamo questo fatto, meglio sarà. Non vogliamo le novità, soprattutto quando ci disturbano, soprattutto quando comportano un cambiamento. E in modo particolare se comportano l'ammissione: "Avevo torto". Ricordo un incontro con un gesuita di ottantasette anni, in Spagna: era stato mio professore, in India, trent'anni fa. Aveva partecipato a un seminario come questo. I disse: "Avrei dovuto sentirti parlare sessant'anni fa. Sai una cosa? Ho avuto torto per tutta la vita." Dio, sentirsi dire una cosa del genere! É come vedere una delle meraviglie del mondo. Quella, signore e signori, è fede! L'apertura verso la verità, quali che siano le conseguenze, da qualunque parte venga, senza sapere nemmeno dove ci porterà. Questa è la fede. Non una convinzione, ma la fede. Le convinzioni danno molta sicurezza, non è vero? La fede è insicurezza. Non si sa dove si andrà a finire. Si è pronti a seguire e si è aperti, aperti a tutto! Si è pronti ad ascoltare. E guardate che essere aperti non significa essere ingenui, non significa abboccare a tutto ciò che l'oratore vi dice. Oh no, no, no. Dovete mettere in discussione tutto quello che dico. Metterlo in discussione, però, partendo da un atteggiamento d'apertura, apertura, e mettere in discussione tutto. Quelle splendide parole di Buddha quando disse: "I monaci e i discepoli non devono accettare le mie parole per rispetto, ma devono analizzarle come un orefice analizza l'oro - levigando, tagliando, fondendo". Ecco quello che bisogna fare. Sfidare, controllare. A quel punto riuscirete ad ascoltare. Avete fatto, allora, un altro grosso passo avanti verso il risveglio. Il primo passo, come ho detto, era essere pronti ad ammettere che non volete svegliarvi, che non volete essere felici. Dentro di voi ci sono resistenze di tutti i tipi. Il secondo passo consiste nell'essere pronti a capire, ad ascoltare, a mettere in discussione il vostro intero sistema di convinzioni. Non solo le convinzioni religiose, le convinzioni politiche, le convinzioni sociali, le convinzioni psicologiche, ma tutte. Essere pronti a rivalutarle tutte. E qui, io vi darò un gran numero di opportunità per farlo.