Giovanna Spantigati

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Giornata splendida

I miei articoli

Giornata splendida, il sole ci accarezza, il cielo è limpido e terso, sento uccellini che cantano, le foglioline degli alberi si muovono danzando, io sono felice. Penso al ciclo della vita, alla natura che ci circonda e ci accompagna, umile, modesta, sempre in silenzio, pronta ad essere guardata, ammirata. Nel mio giardino sono cresciute delle violette senza che nessuno le abbia seminate.. Anche questo è un dono. Non le raccolgo, morirebbero, ma le guardo e le ringrazio di esistere. Penso a una bambina che nasce, che viene accolta con amore, che fa i suoi primi passi nei giochi, nei sorrisi, nelle scoperte. Penso ad una ragazza che si sente grande, che si aspetta meraviglie dalla vita, che si sente immortale, che vuole tutto senza sapere cosa sia il tutto. Penso ad una donna che si chiede qual è il senso della vita, che inizia con curiosità e perplessità a cercare di capire perché esiste, qual è il suo scopo. Una donna che inizia a vedere che la morte è reale. Reale quanto i dolori, quanto le aspettative tradite. Una donna che si trova nell'angoscia, si sente persa, una donna che partorisce un figlio disabile, il peggiore dei dolori. Una donna che si piega dentro se stessa, che convive con un male al quale non sa dare un nome. Un dolore, che sa, non avrà mai fine. Fino alla morte.

Questa donna però vede una viola, incontrata per caso. La viola è lì che la aspetta. In silenzio, con umiltà, con amore. La donna inizia a piangere, le sue lacrime scorrono sulle sue guancie e cadono sulla viola. Il suo giardino è un'alluvione di dolore. La viola la lascia piangere, la guarda, le sorride.
La viola entra in contatto con questa donna che si sente così piccola e sola.
La viola le dice: Capisco il tuo dolore. Ti sono vicina. Andrà tutto bene. La viola le accarezza il viso. La donna inizia a capire il messaggio. Guarda suo figlio e capisce il senso della vita. L'amore. La donna è grata al figlio per averla scelta come madre. La donna inizia a guardarsi intorno. E vede la luce. E capisce il disegno di Dio. La donna sa cosa deve fare. Regalare sorrisi. La viola la segue paziente in ogni suo cammino, sempre in silenzio. La donna inizia a credere in suo figlio e gli insegna che la vita è un dono meraviglioso. Suo figlio le sorride sempre, è felice, è sereno. La donna capisce che vuole di più. Si guarda intorno e vede la sofferenza negli altri. La donna non la accetta e vuole essere accanto alla sofferenza. Per regalare, sempre, un sorriso. Per far capire che non siamo soli.

La donna inizia a combattere per i diritti di chi soffre. Diventa giornalista, si occupa di disabilità. Nella sua casa regna l'allegria, il senso di giustizia, il rispetto per la vita e per la natura. Un giorno la donna torna dalla viola. La viola ha finito il suo compito su questa terra. La viola le dice: IO HO DATO TUTTO. SO CHE ADESSO IL MIO COMPITO E' FINITO. La donna lo sa, lo accetta, lo guarda con il sorriso e gli dice: Cosa posso fare per te?
La viola le risponde, con estremo amore: CONTINUARE LA TUA LOTTA PER DIFENDERE I PIU' DEBOLI.
L'estremo atto d'amore di una splendida viola, umile fiore che ha saputo donare amore, comprensione e compassione. Ed io le sono grata. Ora mi sento ancora più forte. Ed ho un'enorme responsabilità. Grazie per questa eredità, piccola viola indifesa. Questa viola ha donato amore anche a tutti voi, affinchè voi lo donaste agli altri. La nostra viola si chiama DON GIANNI. E quando vedete un fiore per strada, regalategli un sorriso. Lui vorrebbe così.


Giovanna Spantigati

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